domenica 11 novembre 2007

Alzhauser Caffè

Auser Saronno e Comune di Saronno-Settore Servizi alla Persona e Volontariato sociale

Alzhauser Caffè progetto di sollievo alla Famiglia, si rivolge ai familiari, è momento di socializzazione per malati di Alzheimer, è promosso da Auser associazione di volontariato onlus.
Alzhauser Caffè è un progetto sociale che si rivolge alla cittadinanza, è un'iniziativa che va a colmare un'esigenza largamente sentita nelle famiglie con parenti affetti da tale malattia, è il nostro contributo come Associazione di Volontariato ad un problema che si incrementa con l'aumento dell'età della popolazione.

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Lo Sportello di ascolto Alzhauser

è operativo

da martedì 6 Novembre 2007

al pomeriggio su appuntamento
Centralino informativo : 02 96709009 operativo da lunedì a venerdì ore 10-12 e 15-18
Per richieste specifiche: centralino dedicato: 02 96709009 venerdì ore 15-18


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Gruppi A.M.A. di auto-mutuo-aiuto per familiari :
per diventare capaci di aiutare anche sé, scambiandosi esperienze e ascolto.
Entreranno presto in funzione con cadenza quindicinale, le date verranno comunicate
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Laboratoriincontri del giovedì per due livelli di intrattenimento che coinvolgeranno i pazienti, gli operatori, i Volontari.

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Incontri di valutazione preliminari all’inserimento nei Laboratori a cura della Psicologa



mercoledì 4 luglio 2007

Relazione finale Corso Alzheimer

"Si è da poco concluso il corso dedicato ai familiari dei malati di Alzheimer ed agli operatori, volontari e non, che intendono approcciarsi a questa malattia.

Esso, organizzato e fortemente voluto dalle Associazioni volontaristiche Auser, Avulss , Asvap e Gruppo Alice, tutte di Saronno, ed Auser di Caronno Pertusella, si è avvalso, dopo un primo incontro introduttivo di presentazione condotto dal dott. Giampiero Grampa primario di neurologia dell’Ospedale di Saronno e dalla psicologa autrice di un libro sull’Alzheimer dr.ssa Luciana Quaia, della fattiva collaborazione di altri specialisti quali il dott. Mauro Roncoroni, neurologo, del sig. Paolo Tettamanti, infermiere professionale, della dott.sa Cristina Morelli, psicologa, della dott.sa Laura Fornasiero, animatrice. Nel corso dell’ultimo incontro, sono intervenuti il dott. Rossitto, responsabile Provinciale ASL, sig. Filippo Cardaci (Operatore Sportello Immigrati ACLI di Varese), sig. Vittoria Bonadei, (assistente sociale Comune di Saronno) e la sig.ra Melania Farci (Coop Finis Terrae che col comune di Saronno collabora per l’assistenza domiciliare).

Ciascuno di questi valenti specialisti ha illustrato, nei cinque incontri a tema, tutti gli aspetti che caratterizzano le modalità di assistenza ai malati di Alzheimer: da un quadro preciso delle manifestazioni sintomatiche della malattia, alle norme igieniche ed alimentari da seguire; dalle implicazioni psicologiche che si manifestano a livello familiare, alle modalità di una non rinunciabile comunicazione con il malato, sino alla conoscenza delle norme che regolano il contratto di collaborazione familiare, ove vi siano “badanti” a prestare assistenza.
Una parte finale, inoltre, per illustrare l’impegno del comune di Saronno nell’assistenza a domicilio.
E lì si è intravisto quanto ancora vi sia da fare, in opere ed iniziative, per affrontare in modo organico i problemi che sorgono con il prolungarsi dell’attesa di vita della popolazione.

Al di sopra delle attese l’interesse e l’affluenza al Corso, tanto da doverne trasferire la sede dalla Sala Morandi dell’Ospedale di Saronno alla più capiente Aula Magna della scuola Aldo Moro.

I numeri:
Al primo incontro di presentazione sono state raccolte 166 domande d’iscrizione al corso. Le frequenze affettive si sono poi attestate sul numero di 132 persone, mentre 77 sono coloro che hanno partecipato ad almeno tre dei cinque incontri previsti. Dati estremamente positivi, sia in termini d’affluenza che di fedeltà, a riprova che probabilmente il tema trattato rappresenta un nervo scoperto del nostro sistema assistenziale.
Alla fine dell’ultimo incontro le Associazioni organizzatrici hanno distribuito ai partecipanti un questionario nel quale esprimere:
- Il gradimento dei singoli argomenti trattati nei cinque incontri (voto da 1 a 10)
- la necessità di fruire in territorio comunale di un CENTRO DIURNO per i malati di
Alzheimer ( si / no)
- attese sulla modalità di fruizione del C.D. (continuativa / saltuaria / integrativa)
- gradimento di una visita a C.D. già esistenti sul territorio provinciale ( si /no)

Al questionario hanno risposto 49 delle circa 80 persone presenti. L’interesse dei partecipanti si è mantenuto alto
(voto medio 8,94) sugli aspetti d’inquadramento della malattia trattati nei primi tre incontri, mentre è andato calando nella parte finale, dedicata all’inquadramento sindacale delle “badanti” ed alle politiche di assistenza comunale (6,8 la media di voto dei due incontri finali).

Forte è la percentuale di coloro che ritengono necessaria la creazione di un Centro Diurno :
71% i SI, 10% i NO, indecisi gli altri.
Tra le 35 persone che si sono espresse per la creazione di un C.D., vengono così indicate le relative modalità di fruizione (alcuni ne hanno indicate due assieme):
16 persone intendono una fruizione continuativa, quindi come un servizio costante cui attingere risorse, 11 prevedono una fruizione saltuaria, 18 la vedono come integrativa all’assistenza domestica. Sembra prevalere così il desiderio di poter fruire di un servizio in appoggio alla assistenza domestica del proprio congiunto cui evidentemente non si intende rinunciare.

Il desiderio di ben comprendere come funzioni un Centro Diurno per l’Alzheimer è costante in tutti coloro che si sono espressi a favore della sua costituzione.
In tal senso si stanno attivando le Associazioni promotrici del corso, per organizzare le visite entro il prossimo mese di Settembre oltre a promuovere una serie di incontri con le Istituzioni locali aventi ad oggetto la creazione del nuovo Centro Diurno.

E veniamo infine ad una valutazione di base sulla consistenza numerica della popolazione interessata.

Constatata, ancor prima dell’inizio dei corsi, la carenza di informazioni sui malati di Alzheimer del territorio e la congruità dei servizi offerti in relazione alla rilevanza numerica, le Associazioni promotrici di cui sopra hanno preso l’iniziativa d’interpellare i Medici di base dei comuni di Saronno e Caronno Pertusella per conoscere quanti fossero i malati di Alzheimer tra i loro assistiti.
Ai medici di base dei due comuni è stato inviato un questionario nel quale indicare quanti fossero i casi di malati di Alzheimer tra i loro pazienti e quale la percentuale rispetto al numero dei loro assistiti. La rilevazione dei casi distingueva per classi di età e per sesso. Complessivamente sono stati interpellati 37 Medici operanti su una popolazione complessiva di circa 50.000 abitanti. Dividendo la popolazione totale dei due comuni per il totale dei medici, risulta una media teorica di circa 1.340 assistiti per medico. Al questionario hanno risposto 17 Medici di base sui 37 interpellati. Dall’esame dei dati ricevuti, traiamo:

Malati di Alzheimer accertati: n° 79 - di cui 31 maschi (40%) e 48 femmine (60%)
così suddivisi per classi di età:
4 casi tra i 50-60 anni
28 casi tra i 61-80 anni
47 casi sopra gli 80 anni

La popolazione teorica di riferimento, ottenuta moltiplicando il numero medio di assistiti stimato in 1.340, per il numero di medici che hanno risposto al questionario, ammonta a circa 21.500 abitanti, dove i malati rilevati incidono per lo 0,37%.
Sulla popolazione nazionale l’incidenza dei malati di Alzheimer è valutata intorno allo 0,5%.

Pur rendendoci conto della pura indicatività dei dati acquisiti e della relativa grossolanità delle conclusioni, ci chiediamo -qualora tutti i medici del territorio avessero risposto al questionario- quanti casi di Alzheimer accertati sarebbero emersi?.

E quanto sia estesa la domanda di assistenza e di servizi che le famiglie con parenti Alzheimer hanno solo parzialmente formulato in questa occasione, da cui si intravede un bisogno verso il quale ancora non corrispondono le risposte".