sabato 7 giugno 2008

“L’Alzhausercaffè” in aiuto di pazienti e familiari

La malattia dell’Alzhaimer spaventa e induce sia i pazienti sia i familiari, a chiudersi in se stessi per paura di non saper fronteggiare la situazione. L’Auser di Saronno, sostenuta dal Comune e dall’ASL di Varese, ha pensato di dedicare tempo, spazio e competenza a questo problema, creando uno spazio “L’Alzhausercaffè’”dove le persone affette da questa patologia possono incontrarsi per …una tazza di caffè e stare insieme sotto lo sguardo competente dei volontari.

Il supporto psicologico è dato dalla dottoressa Barbara Furlan, psicologa e psicoterapeuta responsabile del progetto che prevede anche incontri con i familiari dei malati per sostenerli ed aiutarli ad affrontare le vicissitudini che questa malattia comporta: ”E’ un’iniziativa che è stata pensata dall’Auser di Saronno - racconta la dott.ssa Furlan - dopo una prima esperienza frutto di un corso di formazione sull’Alzhaimer. E’ un tema rilevante e poco conosciuto nell’approfondimento e pochi sanno veramente di cosa si tratta. L’idea nasce dalla volontà di aiutare sia i malati sia i famigliari, con un sostegno concreto. I nuclei Alzhaimer, presenti in ospedale,si occupano dell’aspetto medico e terapeutico utilizzando i farmaci ma, contrariamente alle situazioni che vedono coinvolti gli handicappati, per l’Alzhaimer non esiste un’assistenza di supporto se non il ricovero quando lo stato della malattia è avanzato”. Questo progetto in cosa consiste nel concreto? “Sosteniamo queste persone malate dando la possibilità di venire da noi, gratuitamente, il giovedì pomeriggio e insieme a 5 volontari, opportunamente formati, facciamo dei piccoli lavori manuali, ginnastica, lavori di gruppo, giochi associativi e quant’altro li possa aiutare a non sentirsi soli ma parte di un gruppo”. Quando è nata questa iniziativa?

“Nella primavera del 2007 abbiamo aperto il primo sportello di ascolto per i familiari e poi sono venute le altre iniziative. Anche i familiari hanno la possibilità di parlare con noi il martedì, su appuntamento, per avere informazioni ed essere ascoltati, per un supporto psicologico. Una terza parte del progetto è ancora in fase di…allestimento e consiste nel formare un gruppo di “auto-mutuo-aiuto”, vale a dire un confronto alla pari tra famiglie alla ricerca di risorse ed esperienze per condividere le stesse emozioni e quindi sentirsi meno sole”. Quanti sono i pazienti? “Noi potremmo formare un gruppo di 12 persone al massimo. Attualmente lo frequentano 5 persone malate di Alzhaimer e altrettante sono le famiglie che si incontrano il martedì”. Il luogo di ritrovo, è nei locali al di via Maestri del Lavoro 2 (dietro al Comune - vedere mappa nella pagina), al 1° piano.

Per informazioni, telefonare (02 96709009 - dal lunedì al venerdì, 10-12 / 15-18)