martedì 24 aprile 2018

A proposito di AUSER


Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, dal Resoconto dell'Assemblea Annuale dei Soci (tenutasi il 14 Aprile 2018): ad uso e consumo di tutti i nostri sostenitori 😁

«L’anno 2017, 15° dalla fondazione e 10° di “AlzhAuser Caffè”, è stato molto impegnativo per l’associazione. Tutti i dati relativi al complesso delle attività svolte ne indicano valori crescenti, con una impennata quasi impressionante. Sinteticamente e a solo titolo di esempio: se mettiamo a confronto i tempi impiegati da volontari e volontarie per svolgere i servizi richiesti, troviamo che i valori sono passati da 8mila 746 ore nel 2015 a 15mila 899 ore nel 2017: quasi un raddoppio in tre anni.
Se proviamo ad interpretare questa esplosione, ci pare che essa possa indicare due cose: la prima (buona) è che, negli ultimi tre anni, presso il pubblico e le istituzioni, la fiducia nell’affidabilità di AUSER è proporzionalmente aumentata, grazie all’impegno, la preparazione, la cortesia e la disponibilità dei suoi volontari e volontarie; la seconda (meno buona) è che, forse, nello stesso tempo, insieme all’età media, alla solitudine e alle peggiorate condizioni generali di vita, è aumentato anche il disagio economico e sociale di una parte più ampia della popolazione che ora comprende anche parte del ceto medio. Lasciando, tuttavia, queste considerazioni un po' tristi agli esperti sociologi, torniamo al tema.
La parte del leone, in questo quadro, spetta, naturalmente, ai servizi di accompagnamento protetto verso strutture (per lo più sanitarie) in tutta la Regione. Se si esamina la somma delle distanze percorse dagli automezzi, sociali ed autorizzati, si scopre che questa voce di bilancio ha subito, infatti, un forte incremento, passando dai 35mila 558 chilometri del 2015 ai 54mila 946 del 2017. Considerando anche solo questi numeri, si tratta di un impegno veramente grande per l’associazione e per i suoi volontari e volontarie. Se poi si aggiunge che i servizi erogati nei diversi settori di attività sono stati complessivamente 5mila 704, nel 2017, contro 2mila 523, nel 2015, ne viene fuori un dato ancora più significativo: tenendo conto che l’apertura della sede si estende a 245 giorni all’anno, con una stima grezza, la media delle prestazioni erogate è passata da circa 10 a circa 23 servizi al giorno, distribuiti nei vari settori: davvero una bella crescita.
Il 2017 è stato anche un anno che ha visto la realizzazione di molte iniziative di successo, alcune proprie di AUSER, altre in compartecipazione con associazioni del territorio. Gli elenchi sono sempre un po' noiosi, ma, tutto sommato, soddisfano anche la curiosità. Proviamo, pertanto, a citare solo gli eventi più significativi dell’anno e cioè: il corso di formazione per volontari, attivi ed aspiranti, in febbraio-marzo; la partecipazione al Premio Sole d’Oro del CESVOV, in aprile (premio poi assegnato proprio ad una volontaria AUSER di antica data); la partecipazione alla spettacolare manifestazione cittadina “Associazioni in Piazza”, in maggio; la partecipazione all’”Alzheimer Festival” a Gavirate, in settembre; la continuazione, nelle scuole primarie Ignoto Militi e Pizzigoni di Saronno del progetto “Nonni e Nipotini”, da ottobre in avanti; la partecipazione ai Giochi di LiberEtà, in ottobre, a Grado; gli Incontri del Benessere, con il responsabile dell’U.O. di Urologia dell’Ospedale di Saronno, in novembre e dicembre; il Decennale dell’AlzhAuser Caffè celebrato con il 3° convegno “Luci Sull’Alzheimer” e la pubblicazione del libro “Uno di Noi, dieci anni di AlzhAuser Caffè” in settembre, una “Cena Brasiliana”, con circa 120 commensali, per raccogliere fondi, in ottobre e, sempre per raccogliere fondi, una serata al teatro “G. Pasta”, anch’essa con tutto esaurito, per una commedia di Eduardo, il 30 novembre. Giorno in cui, ciliegina sulla torta del decennale, al progetto “AlzhAuser Caffè” è stato assegnato il 2° premio “SEA-The Social Challenge” di 10mila euro nel concorso per progetti di utilità sociale bandito dalla SEA – Aeroporti di Milano. E tante altre iniziative di cui risparmiamo la lista ai nostri lettori, ma che essi potranno trovare, se vogliono, sfogliando all'indietro questo blog, dove, volta per volta se n'è dato notizia.
Per concludere bene questa succinta relazione non c’è modo migliore che rendere il dovuto merito e rivolgere un grazie sincero e sentito ai circa 60 volontari e volontarie che si sono prodigati, ciascuno nel compito affidatogli, per produrre i risultati qui esposti in parte. Senza di loro nulla, di quanto qui raccontato, sarebbe stato possibile. Con loro, a volte, si sono realizzati anche dei piccoli prodigi.»