lunedì 1 dicembre 2014

Di memoria storica, Rovereto, e Pace...

...ossia: breve cronaca di un'esperienza bella, e a tratti addirittura commovente.

Domenica 23 novembre un gruppo di volontari AUSER, che sono anche soci della Cooperativa Circolo Strafossato, ha partecipato alla gita sociale di quest'ultimo.

Meta: la città di Rovereto.

Scopo: visitare il Museo Storico Italiano della Guerra (quella "Grande", la Prima Guerra Mondiale) nell'occasione dell'anno centenario del suo inizio (24 maggio 1914) e poi, naturalmente, godersi la bella e ridente cittadina sulle sponde del Leno dalle verdi, turbinose acque.

Perchè ne parliamo qui? Be', perché è stata un'esperienza davvero molto emozionante ripercorrere mentalmente, guidati dal racconto di un nostro concittadino, profondo conoscitore dell'argomento e per l'occasione compagno del gruppo, il terribile, logorante e lunghissimo periodo della guerra di trincea che obbligava i soldati, di tutte le parti in conflitto, ad una vita incredibile di pericolo, stenti, privazioni.

Mangiare pane fatto prevalentemente di segatura di legno – tant'è che quello sopravvissuto si è debitamente tarlato – e con solo qualche traccia di farina, essere esposti al rischio dell'aggressione con il gas asfissiante – la tremenda Iprite che provocava l'emorragia da occhi, polmoni, pelle, uccidendo in pochi istanti fra sofferenze atroci –, restare per settimane e mesi immersi nell'acqua, nel fango o nella neve delle trincee durante quattro lunghi anni, per i poveri soldati al fronte, fu un'esperienza spaventosa.

Alla fine del percorso, la maggior parte dei presenti era commossa anche perché, mentre a molti tornavano in mente i racconti ascoltati, nell'infanzia, da padri o nonni o zii reduci da quell'enorme carneficina, altri avevano modo di rivivere le loro analoghe esperienze di stenti e pericoli, risalenti però al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il culmine della commozione si è avuto quando, terminata la visita (che ha permesso, tra l'altro, di vedere dall'interno il Castello di Rovereto, benissimo conservato e ancor meglio valorizzato), il gruppo ha raggiunto il piazzale alla sommità del Colle di Miravalle.

Qui, allo scoccare del mezzogiorno di una magnifica giornata di sole, si sono potuti ascoltare i rituali 100 rintocchi di “Maria Dolens”, la monumentale Campana dei Caduti ricavata dalla fusione di molti cannoni impiegati in quella “Grande”, che quotidianamente suona, al tramonto, per ricordare – come dice un'iscrizione – i Caduti di tutte le Guerre e di tutte le nazioni del mondo: vero e proprio mònito perenne affinché ci si diriga sulla via della Pace.

Il resto della bella e memorabile giornata è l'abituale cronaca di tutte le belle gite: una giornata da ricordare.

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